SOLD OUT
Come ogni anno si porteranno in tavola proposte innovative per declinare la tematica del Festival anche attraverso la gastronomia. In totale autonomia e libertà sarà, infatti, possibile assaporare e persino comporre la cena grazie a tante eccellenze territoriali. Si partirà dalla regola, propria della ricetta canonica, per poi avventurarsi verso l’autonomia nel comporre il proprio menù. Tutto ciò sarà possibile grazie a delle “isole del gusto” direttamente animate dai produttori locali che sapranno presentarvi i loro prodotti e consigliare abbinamenti. Il luogo che ospiterà la serata sarà il Bastione di Santa Lucia a Sansepolcro. Luogo di incredibile bellezza, un tempo orto curato dalle monache, oggi spazio urbano recuperato dai soci e dalle socie di Floema APS.
A completare la serata, la cena sarà seguita da uno spettacolo d’eccezione. Gli ospiti della cena potranno, infatti, partecipare senza acquisto aggiuntivo di biglietto allo spettacolo Dancefloor dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
DANCEFLOOR
Uno show dedicato al ballo, al ritmo e alla musica che supera i generi, gli stili e le nazioni, per raccontare la storia di un’utopia diventata realtà. È questo Dancefloor, il nuovo concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio- OPV, l’ensemble multietnico unico nel panorama mondiale, fondato nel 2002 da Mario Tronco, con l’idea di creare un’orchestra stabile di musicisti provenienti da diversi paesi e culture. Dancefloor passerà in rassegna il percorso ventennale di questo ensemble che, partendo dalla musica tradizionale, mischiandola e intingendola con rock, pop, reggae, e classica, ha portato in giro per i palchi e i teatri del mondo, generi e sonorità per lo più sconosciute al grande pubblico. Il nuovo show sarà un ritorno alle origini dell’Orchestra in cui la musica, il ritmo e il ballo saranno di nuovo gli unici protagonisti. La scaletta della serata sarà un viaggio tra Paesi, culture e linguaggi. Ci saranno le atmosfere sensuali della cumbia boliviana, con le donne che ballano alzando e muovendo a tempo i lembi della gonna; le danze berbere con i foulard dalle frange corte e coloratissime, la sacralità e ripetitività del gesto nel canto Sufi, i passi cadenzati e ritmici della musica delle Ande. Ma si ascolteranno anche certe atmosfere caratteristiche degli anni Sessanta Italiani e l’impegno politico dell’Afro Beat e la scanzonata allegria del reggae arabo, in realtà inesistente come genere a sé. E ciò perché come sempre l’OPV non riproduce stili ma li reinterpreta creando un modo di fare musica che la rende riconoscibile e unica.